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Love don’t cost a thing – storia del vestito più iconico del secolo

Let’s all meet up in the year 2000 cantavano i Pulp nel 1995; sul finire degli anni novanta c’era aspettativa per l’anno 2000 pareva strano ed estraneo l’anno 2000. Ad oggi è solo un anno trascorso e piuttosto lontano, è passato così tanto tempo che nel mondo della moda è già pronto a un revival. La moda del primo decennio del secolo è alquanto discutibile in quanto a classicità e gusto. Nell’anno 2000 proprio nei suoi primi mesi di vita ha fatto capolino un vestito. Il Vestito. Un vestito che diede scandalo, un vestito che avrebbe rivoluzionato a modo suo il mondo. The Jungle Dress.

Venne presentato così, niente di eccezionale ma ad oggi chi non lo conosce? Ha una pagina Wikipedia dedicata. È il vestito che è stato in grado di generare un interesse mediatico fuori misura, il precursore dell’attuale effetto virale dei social. Non esistevano le influencer, oltreoceano le socialite dettavano i trend e per il loro status sociale fu impossibile utilizzarle come vetrina per una tipologia di vestito tanto sfacciato. Quindi i red carpet divennero delle vere e proprie vetrine di opulenza. Col senno di poi non ci fu scelta più vincente per la maison Versace (che non versava in buone acque a poco meno di tre anni dalla scomparsa del suo carismatico Gianni) che puntare proprio sul red carpet dei Grammy del 2000. Si dimostrò vincente puntare sulla ragazza immigrata portoricana, una cantante emergente, promettente performer e attrice che vide proprio l’anno 2000 il punto di svolta, il punto di partenza della sua carriera internazionale. Di chi parlo? Ma di JLo, colei che un paio di anni dopo divenne Jenny from the bock. Non fu solo il manichino di quel vestito sfilò sul red carpet e presentò un premio insieme a David Duchovny, visibilità architettata alla perfezione.

Molto altro si potrebbe dire, partendo dalla scollatura innanzitutto ritengo che meriterebbe un nome tutto suo cosa saranno? 3-4cm sotto l’ombelico?

Internet come lo conosciamo oggi era ancora acerbo mancavano 5 anni alla fondazione di YouTube e addirittura non esisteva Google Immagini. È risaputo che il risultato dall’hype generato nei confronti di quest’abito fu la creazione di Google Immagini. La curiosità legata a questo argomento, ormai diventato culto in poche ore, generò un flusso di ricerche tale da spingere google a creare un motore di ricerca per immagini, si narra che dalla fondazione di google “The Dress” divenne la query più cercata e io voglio immaginarmi la gente che dopo aver avviato la propria connessione a 56k googlava speranzosa “dove posso vedere il vestito di JLo?”, si, prima si facevano delle domande a Google, un po’ come fai ora con Alexa!
Ricordo bene che vidi degli episodi speciali dedicati ai Grammy su MTV e di quel vestito se ne parlo molto, ma anche molto male! ricordo una frase della conduttrice “Pare che Jennifer Lopez si sia avvolta in un fazzoletto tenuto insieme da una spilla! Ahaha!” In effetti in soldoni come contraddirla? Non ricordo la fonte ma ricordo che anche la stessa Donatella dichiarò anni dopo che l’ispirazione di quel vestito scaturì dall’idea di un tessuto pregiato dolcemente appoggiato e tenuto insieme da una preziosa spilla. Poi molto si disse sulla scelta del verde perché è noto il detto che “chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida” a cui io proprio non credo!

Uno degli interrogativi più frequenti che mosse una curiosità esagerata e morbosa fu come quella scollatura stesse ferma e immobile su quel décolleté senza lasciare intravedere più di quello intenzionale. Ebbene la risposta è scotch. Sicuramente non del banale scotch ma il vestito venne letteralmente incollato su JLo.

Sono passati 20 anni, JLo oggi compie 51 anni e dedicarle questo post è doveroso, avrei potuto farlo prima cavalcando l’onda della passerella di Versace dello scorso ottobre ma no, non sono così furba. Considerando che The Dress 2.0 è stato presentato per la P/E 2020 mi sarei aspettata un’ondata di stampe Jungle ovunque, fast fashion in primis. E invece con mio grande disappunto nemmeno Zara propone qualcosa a tema 🤷🏼‍♀️
Quest’anno è insolito, anomalo, funesto e incredibilmente triste e non ci dona nemmeno la gioia dei saldi a Luglio, per quasi tutta Italia bisognerà aspettare Agosto (notizia dell’ultima ora in Lombardia partiranno il 25/07) per poter acquistare a prezzo scontato, sempre se si vorrà, se se ne avranno le possibilità e nel pieno rispetto delle norme igieniche e di rispetto del prossimo.

Insomma, niente di tutto questo…

Ok che JLo nel 2000 cantava My love don’t cost a thing, mica dovete farveli regalare e, quindi, se dopo questa lettura sentite un irrefrenabile desiderio di acquistare fantasie esotiche, e non avete €5500 da investire, ho trovato qualcosa di interessante per colmare questo impulso da comprare già da ora!

Cliccando sull’immagine si accede al sito Versace alla sezione stampe Jungle, ce n’è per tutti, ma non per tutti i portafogli, purtroppo. Qui di seguito vi lascio una carrellata di articoli da mare che secondo me meritano una chance quest’estate.

Quest’ultimo è di tezenis e l’ho già acquistato, niente a che vedere con il verde affascinante del Jungle dress ma decisamente un’alternativa vantaggiosa!

Le espressioni di Amy sono sempre perfette

Mi sono dilungata troppo, farò una seconda parte per altre chicche a tema Jungle!
Se siete alla ricerca di un accessorio sparking per darvi un tono early 2000s swaroski ha in collezione un paio di orecchini simil tiffany vero e proprio feticcio della prima decade del 2000, assolutamente in tema



















Io già mi fido della mia beltà, non ho bisogno del verde e te sei la solita PORACCIA!
~AMy’s view

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