Ho scaricato tik tok, sembra uno scherzo ma si è rivelato stimolante. A suon di canzoni, lip sync e balletti la gente si diverte. La piattaforma regala popolarità a canzoni facendole diventare trend, veri e propri tormentoni. Una di queste è una canzone Russa di un gruppo emergente, se sei capitato qui per saperne di più ora vi racconto tutto. La canzone si chiama Sudno (Cудно) del gruppo Molchat Doma (Молчат Дома) – La canzone russa di Tik Tok. Nessuno si cura di comprenderne il significato, suona retrò io ci sento un po’ Joy Division, un po’ Depeche Mode, un po’ Bronski Beat. Se sei su TikTok e ti capita di ascoltarla sai che sei di fronte ad un contenuto dai toni aspri e malinconici, con atmosfere da casa fantasma. Ci sta. Parte del suo successo è legato al fatto che praticamente nessuno conosce il russo, non sai cosa dice la canzone, ti lasci solo trasportare dal suono e dalla musicalità del testo.
Mi sono incuriosita. Ho trovato poco e nulla oltre le tre info su wikipedia, io non conosco il russo e quindi i molti risultati in russo mi sono risultati inutili. La mia curiosità è cresciuta dopo aver visto l’ennesimo video con questa “colonna sonora” di una ragazza russa, o di origini, che spiegava ai non-russian-speaking sottotitolando, in un inglese stentato, come questa canzone rappresentasse “la voce della sua generazione”, “il grido in un poema di un ragazzo strappato troppo presto alla vita” e dell’autore “morto suicida”. Ora, vuoi non saperne di più di un gruppo estero il cui frontman è talmente tormentato da diventare la voce della sua generazione e che addirittura soccombe al peso della vita terrena? Di gente così non ne nascono dai tempi di Kurt Cobain.
Ebbene, mi spiace spegnere il tuo entusiasmo, non ho trovato il Kurt Cobain russo. I Molchat Doma sono un gruppo bielorusso giovane, attivo dal 2017, costituito da tre membri tutti in vita ed in perfetta salute, ma allora da dove nasce questo equivoco? Semplice, la canzone è la trasposizione in musica di un celebre poema di un noto poeta russo Boris Ryzhy. E’ lui che è considerato il migliore poeta della della sua generazione, morto suicida a soli 26 anni come esito della forte depressione di cui soffriva esacerbata dall’abuso di sostanze stupefacenti. I Molchat Doma hanno il merito di aver trasposto uno dei celebri poemi risalente alla fine degli anni 90 e tradotto in diverse lingue dopo la sua morte:
Cудно (Sudno) Nave
Una nave smaltata
L’oblò, il comodino, il letto.
Vivere è difficile e scomodo, però è comodo morire.
Sto disteso e penso:forse queste lenzuola bianche hanno avvolto colui che oggi se n’è andato all’altro mondo
Il rubinetto gocciola piano.
La vita scarmigliata come una puttana appare dalla nebbia e vede il letto, il comodino
Io cerco di sollevarmi un po’
Voglio guardarla negli occhi
Guardarla, mettermi a piangere e non morire mai.
E’ una canzone del 2018 e ci sono scarse possibilità che attualmente sbarchi in radio, vuoi per la natura di nicchia, vuoi che… avete mai ascoltato una canzone russa per radio? Oh ma se al popolo del webbe piace, mai dire mai! Io vi lascio il link yt per ascoltarla. Fatemi sapere come la trovate!
Fan Fact sulla Russia: sapevate che all’interno di una sua regione vi è la maggior estrazione di Shungite al mondo? Se vi può piacere come minerale vi lascio un link per l’acquisto, però diffidate dai falsi scienziati che ve la spacciano come miracolosa o protettiva, è un sasso come tanti e a me i sassi piacciono da impazzire!
Se dopo questa lettura a tema Russia vi è venuta voglia di matrioska?
Il disco digitale dei Molchat Doma è possibile scaricarlo qui:
