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Don’t Look Back in Anger

Correva l’anno 1996, era appena passata la metà del decennio che da sempre ricordo come il peggiore della mia vita, era l’adolescenza baby, sei sopravvissuta! Per tutti erano anni di transizione, al cinema uscivano film cult come Trainspotting ma io non ne sarei stata consapevole fino a diversi anni dopo, le commedie erano stucchevolmente demenziali e grottesche, in tv Non è la Rai era un ricordo e programmi TV Corrida, Giochi senza Frontiere Festivalbar e il Bagaglino andavano per la maggiore, le telenovelas erano l’happy hour delle casalinghe, il sistema operativo era il rivoluzionario Windows 95, ve li immaginate i computer senza internet? Esisteva già ma solo in ambito accademico, noi mortali ne eravamo tranquillamente all’oscuro, esistevano i cellulari ma era pane solo per manager ed il loro utilizzo era strettamente legato al mondo del lavoro e rigorosamente in città! L’Italia non è mai stata l’America e qualunque cosa o tendenza arriva con un ragionevole tempo di incubazione, succede ora che siamo tutti connessi, figuratevi ai “tempi”! Ci si vestiva pressapoco così

E non così come vogliono farti credere adesso, è stile 90’s

Anche perché se eri un ragazzino la migliore delle ipotesi era questa

Un episodio che ricordo come una delle pietre miliari della mia vita accadde proprio in quel periodo. Seconda media, non so perché, a pensarci non ha senso ma accadde. Il professore di matematica ci chiese cosa ci appassionasse, io non risposi, muta, come sempre avrei preferito sprofondare piuttosto che proferir parola, non ci volle molto prima che qualcuno prendesse parola. Non ricordo chi o quanti risposero ricordo solo l’intervento di Alessandra, ne rimasi rapita, se fosse una sceneggiatura a questo punto come in una suggestiva ambientazione onirica la classe sparisce e rimaniamo io, il professore e Alessandra che parla, inizialmente la voce è titubante poi si fa concitata, agitata, sorprendentemente sovreccitata. Lei disse “la musica, quello che significa. Ha sentito la canzone Ironic???!! È di una cantante canadese, si chiama di Alanis Morrisette canta in inglese e dice questo e quest’altro […] è di incredibile ispirazione” ricordo che ha menzionato il pensionato che vince alla lotteria e muore il giorno dopo e la ragazza che ha paura di volare, prende l’aereo che poi precipita (lo so non è una ragazza, però me lo ricordo proprio così 😅) diede molta enfasi alle singole parole in inglese e relativa traduzione italiana, come se fosse la lezione d’inglese di fatto attirando l’attenzione del docente che chiese come facesse a sapere così bene il significato e lei con voce decisa “solo così posso imparare, ascoltando la musica” BOOOM 🤯 Ragazzi, in quel preciso momento il cervello di una dodicenne è esploso per opera di una ragazzina sua coetanea da poco tredicenne e quindi più matura. Col senno di poi quel momento mi ha fatto capire come l’essere nata a fine anno mi rendesse veramente più piccola e giustificasse anche l’essere più lenta degli altri e quindi tutti i “polentona” presi dai maestri sarebbero stati evitabili, ma mi è andata benone anche così.

Non c’era Netflix e la possibilità di seguire film o telefilm in lingua per prendere dimestichezza con l’inglese, il modo più simile era quello.

Esattamente lì, esattamente in quel momento crebbero i miei interessi per la musica cominciai a volerne sapere, sempre di più e ancora e ancora. Non era solo un intrattenimento passivo, aveva un significato, dovevo farlo mio. Non c’era internet, non c’era YouTube, se volevi ascoltare c’era la radio e non potevi verificare gli aneddoti, le interviste, se era scritto o se lo diceva il dj doveva essere vero! In tv MTV è stata la rivoluzione ma era della TV a pagamento! Trasmetteva pochissime ore in chiaro nel tardo pomeriggio, erano ore che divoravo. La musica assunse una connotazione visiva, ogni contenuto superava il precedente, sviluppai un gran senso critico e sapevo cosa mi piaceva ed ero categorica su ciò che non mi piacesse!

Blur vs Oasis chiaramente Blur!

Tupac, chi? Non apprezzavo…

I Take That già li conoscevo (ricordate Alessandra? Ecco… in precedenza mi aveva attaccato la fissa per Mark Owen 🙄) e quell’anno si sciolsero, giurai vendetta a Robbie Williams, non poteva farmi questo!!!Wannabe veniva trasmessa a ripetizione, non capivo a pieno il vero senso di girl power ma era ovunque!

Killing me softly era un tormentone, guardavo Lauren Hill e volevo la sua voce. I No Doubt fecero il loro debutto e io volevo essere forte come Gwen Stefany. Lovefool? Innamorata persa. I cranberries erano all’apice.

Capii che la musica è intrattenimento e poesia moderna, molte di quelle canzoni hanno un significato profondo. C’era un considerevole minor sfruttamento della hit, se una canzone usciva non si consumava in pochi mesi ma ti accompagnava per almeno un paio di anni, ma era ormai la coda di questo genere di promozione. Ricordo vivamente i R.E.M. con Everybody Hurts in quel periodo, era una canzone del ’92!!

Erano anni in cui consolidavo i miei gusti ero piccola e risoluta, mi piace ok, non mi piace è una merda. PUNTO. Piano piano venne fuori questa mia preferenza verso artisti extra USA e nonostante ciò non sopportavo gli Oasis (ma, come detto sopra, facevo parte del team Damon Albarn, la quota inglese era anche lì), Noel mi sembrava un porcello, Liam era più bellino ma la nomea di alcol e droga lo screditava ai miei occhi. E poi, le canzoni, che lagne! Abbastanza convinta delle mie convinzioni anche negli anni successivi non gli ho dato molte chance. Infatti anche adesso non sono proprio fan eppure oggi masterpiece come Wonderwall o Don’t Look Back in Anger non solo le apprezzo, mi piacciono proprio!

1999, qualche anno dopo, maturità diversa, orribile fissa per le boy band ( ma come è possibile???? 🤢 ) la mia stanza e quella delle mie coetanee era (orribilmente) tappezzata di poster presi da riviste tipo “cioè”, la musica si ascoltava su CD, il minimo soldino era destinato al poter prendere una qualunque rivista per saperne di più. I testi si leggevano sul retro delle copertine dei CD, ce li passavamo e copiavamo i testi, le più facoltose le fotocopiavano. Ancora non sapevamo che di lì a poco più di due anni le vite di tutti sarebbero state stravolte da quattro aerei e due torri e uscì Enema of the state, altra pietra miliare della mia vita. Lo avevo rimosso fino a poco fa. Ho letto pochi giorni fa che quest’album è di 20 anni fa (20 ANNI 😨 20 anni fa era il ’99 🤐) e ho sentito l’urgenza di riascoltarlo. Cerco la playlist su YouTube e i titoli non mi dicono nulla, strano, non l’ho mai ascoltato? Veramente? Inizia e ricordo ogni-singola-parola e quindi non solo lo avevo ascoltato, lo avevo consumato!! Improvvisamente sono ritornata indietro di vent’anni e ho riprovato tutta l’inquietudine adolescenziale: Adam Song mi ha cambiata, Adam Song mi ha salvata e come me migliaia di altri piccoli disagiati. Se vi interessa posso scrivere un post dedicato. Auguri ad uno degli album più significativi della mia vita.

Chi avrebbe detto che la musica che reputavo bella musica 20-25 anni fa potesse diventare un classico? Eppure molti lo sono diventati, potremo dire lo stesso con quella contemporanea? Ho dei dubbi a riguardo ma le mie doti previsionali sono da sempre un disastro 😆

Don’t Look Back in Anger è stata, purtroppo, simbolo del concerto simbolo della ripartenza post attentati di Londra e Manchester e, cosa più leggera, colonna sonora di un telefilm che ho divorato (e che ha promosso la rivalutazione della canzone alle mie orecchie) Everything Sucks, oggi ne piango la cancellazione, ambientato, guarda caso, nel ’96! Buona parte della colonna sonora mi ha messo i brividi, io avevo suppergiù l’età dei protagonisti in quell’anno e ascoltavo quella musica e la cosa mi ha emozionata.

Step outside, summertime’s in bloom, siate folli, appassionati, energici, lasciatevi trasportare, non siate ascoltatori passivi, trovate voi stessi nelle canzoni, abbandonate e ritrovate nella musica il vostro cuore, seminate la vostra vita di pietre miliari, io ne ho avute più o meno altre 4 o 5. Non temete di sognare iniziate le rivoluzioni dalla vostra camera e quando un ricordo si farà strada nella vostra mente abbracciatelo e Don’t Look Back in Anger. Gli anni ’90 stanno tornando di moda, tiratene fuori il meglio.

AMy’s view
Ma quanto sei vecchia? 🙄

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